Le differenze salariali in Croazia possono essere notevolissime, proponendo situazioni apparentemente paradossali, sia pure spiegabili con la diversa provenienza dei guadagni: un cameriere di Parenzo in Istria può guadagnare nei mesi estivi fino a quattro volte lo stipendio di un ingegnere di Osijek (capoluogo di una delle regioni interne del paese, al confine con l’Ungheria).
Secondo i dati diffusi dall’Ente Statistico Croato, lo stipendio medio netto lo scorso giugno è ammontato a 5.415 kune (circa 752,08 euro). Rispetto al mese di maggio, lo stipendio medio è aumentato di 138 kune (circa 19,16 euro) il che rappresenta un aumento del 2,6 per cento in termini nominali.
La crescita degli stipendi per il mese di giugno può essere attribuita ai cambiamenti del regime fiscale (delle ritenute fiscali). Per gli stipendi tra 3000 e 6000 kune (da circa 412,66 euro a circa 833,33 euro) si abolisce la tassa di crisi del 2 per cento.
A livello annuo, lo stipendio medio netto è aumentato di 45 kune (circa 6,25 euro) il che rappresenta un aumento dello 0,8 per cento in termini nominali, rispetto al mese di giugno dell’anno precedente.
Dai dati sopra riportati, è evidente che il dipendete in Croazia ha un salario sotto la media europea, perciò per molti imprenditori esteri aprire una società in Croazia conviene anche da questo punto di vista.
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